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2008/2 Die Wirtschaft der neuen Medien

La biblioteca multimediale nelle scuole professionali del Cantone Ticino

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Le biblioteche delle scuole professionali in Ticino non sono tutte professionalizzate, alcune, infatti, dispongono di una mediateca gestita da un docente. In questo ambiente eterogeneo non esistono proposte comuni per la realizzazione della biblioteca multimediale, ma esistono progetti lasciati ai singoli istituti. Sarebbe utile incrementare la collaborazione tra le biblioteche delle scuole dello stesso tipo, per progettare una piattaforma multimediale, punto di partenza per tutte le ricerche e i bisogni informativi delle persone in formazione e centrale per l’autoapprendimento.

Le biblioteche nelle scuole professionali

La presenza delle biblioteche scolastiche nel Cantone Ticino è regolata dalla legge della scuola del 1° febbraio 19901, dove viene indicato che ogni istituto deve, di regola, possedere una biblioteca scolastica primariamente dedicata agli allievi. Dal 2004 tutte le biblioteche scolastiche che fanno parte del Sistema Bibliotecario Ticinese (Sbt) utilizzano il software Aleph, comune a, tutte le biblioteche del Sistema e hanno a disposizione un catalogo collettivo (Sbt-s).

Tra le biblioteche che fanno parte del SbtLista completa delle biblioteche appartenenti al Sbt <http://www.sbt.ti.ch/sbt/bibli...>.vi sono tutte le scuole medie e le scuole medie superiori (licei) del cantone. Le scuole professionali sono invece meno rappresentate, anche se sono aumentate grazie all’adesione della Scuola specializzata per le professioni sanitarie e sociali e alle due Scuole specializzate superiori in cure infermieristiche. Vi aderiscono alcuni centri professionali, ma dei quattro centri professionali commerciali (CPC) presenti in Ticino solo uno aderisce al sistema, quello di Lugano, che per ragioni storiche disponeva già di una valida biblioteca. Gli altri centri, che non aderiscono al Sbt, dispongono normalmente di una piccola mediateca gestita da un docente responsabile con tutte le difficoltà generate da una gestione non professionale, come l’utilizzo di software non adeguati, regole di catalogazione non standard, scarsa collaborazione con altri istituti e budget per gli acquisti ridotti gestiti dalla scuola, senza una divisione specifica per la mediateca.

Spesso sono chiamate mediateche, non solo per il materiale presente, ma perché a disposizione degli utenti vi sono dei computer collegati a Internet, ma nella maggior parte dei casi la navigazione è lasciata alle singole capacità degli utenti e raramente sono promosse delle attività di formazione e informazione.

I centri scolastici, che non dispongono di una vera biblioteca, dovrebbero fare capo per le esigenze informative alle biblioteche cantonali, che però spesso non hanno abbastanza personale per sobbarcarsi questi compiti e quindi non possono rispondere alle particolari esigenze dell’istituto scolastico.

Per esempio il CPC di Locarno (scuola che accoglie circa 600 persone in formazione) si trova a pochi passi dalla Biblioteca cantonale di Locarno e per motivi di risparmio si è cercato di fare capo a questa struttura. La scuola ha fatto il possibile per istituire una piccola mediateca gestita da un docente, la quale dovrebbe trovare una collabora- zione con la biblioteca cantonale. Per motivi di mancanza di personale anche nella biblioteca cantonale non è mai stato possibile instaurare alcuna collaborazione e ancora oggi la situazione non sembra potere migliorare. Da un sondaggio sottoposto a un campione di allievi, risulta che solo il 21% frequenta la biblioteca cantonale, la maggior parte solo raramente e molti non ne sono neppure a conoscenza. La ricerca è stata svolta, nell ambito di un lavoro di master all HTW di Coira (MAS in Information Science)Böhny, Eloisa: Studio di una soluzione per la gestione della mediateca scolastica del Centro Professionale Commerciale di Locarno (2008)., proprio per cercare delle soluzioni efficienti per il futuro. Il discorso riguardante l’informazione e la documentazione e il piacere alla lettura iniziato alle scuole dell’obbligo rischia di essere interrotto, proprio in una fase dove dovrebbe essere invece messo un maggiore accento, sia per quelle persone che continueranno poi la formazione, per esempio in un’università professionale, sia per coloro che intraprenderanno la via professionale.

La multimedialità in biblioteca

Per quanto riguarda la multimedialità non esiste in Ticino un progetto simile a quello proposto dal sito www.digithek.ch. Bisogna segnalare che in Ticino esiste una difficoltà linguistica e territoriale, infatti, spesso i contenuti in italiano provengono dall’Italia e i contenuti svizzeri sono solo in tedesco o francese, ma non in italiano.

Le biblioteche che aderiscono al Sbt hanno a disposizione uno spazio Web all interno del portale Sbt2, ma non tutte le biblioteche sfruttano questa opportunità. In questo sito oltre alla presentazione della biblioteca, all’ accesso ai cataloghi e alle nuove acquisizioni è possibile proporre dei link che vengono visualizzati tramite tag cloud3ed è possibile visualizzare i collegamenti proposti:

– dalla propria biblioteca,

– da tutte le biblioteche scolastiche,

– dalle biblioteche cantonali,

– da tutte le biblioteche del sistema.

Si cerca così con l’utilizzo di un database individuale/collettivo di avere con l’accumulo una serie di risposte possibili per gli studenti.

Un’altra sezione del sito è dedicata al deposito file, anche qui la rappresentazione è lasciata a un tag cloud. A discrezione del singolo istituto si possono trovare materiali diversi come i lavori di maturità e i sommari delle riviste possedute (le riviste sono tutte nel formato cartaceo, è quindi auspicabile disporre dei sommari in formato elettronico per agevolare le ricerche).

Collaborare per istituire una piattaforma multimediale 

È molto sentito il problema della gestione dei lavori di maturità che al momento sono amministrati dalle mediateche dei singoli istituti perlopiù in formato cartaceo. Questo rende difficile la ricerca sia da parte degli allievi che si apprestano allo svolgimento dello stesso, sia per i docenti al momento della correzione (per la valutazione e la ricerca di eventuali copiature). Oltretutto la ricerca è possibile unicamente all’ interno della scuola, non è quindi facilitata la collaborazione tra istituti dello stesso tipo.

Si potrebbe pensare, per esempio, a una cooperazione tra le biblioteche dei quattro centri professionali commerciali per istituire una collaborazione per una piattaforma Web, accessibile totalmente o parzialmente via Internet, per lo scambio di materiale didattico e per la ricerca dei lavori di maturità in formato elettronico. In questo ambito si potrebbe considerare anche l’acquisto di licenze per enciclopedie o dizionari elettronici, il cui costo non graverebbe così su un unico istituto e l’accesso condiviso dalla piattaforma garantirebbe la giusta visibilità per l’utilizzo. Non dovrebbe mancare un repertorio dei link consigliati divisi per materia, di cui si occupa un docente responsabile esperto nel suo settore. È importante che questo genere di progetti avvenga con la collaborazione di tutte le biblioteche degli istituti coinvolti, perché sono proprio i bibliotecari, i professionisti dell’informazione e della documentazione, ad avere maggiori competenze nella gestione e promozione di queste strutture. La piattaforma dovrebbe essere non solo un punto centrale per tutti i documenti didattici degli istituti scolastici, ma anche il punto di partenza per l’autoapprendimento degli allievi. In quest’ ottica si intravvede il concetto di teaching library, che al momento non è ancora stato introdotto, dove la biblioteca scolastica fornisce le competenze per l’autoapprendimento.

È importante che questo genere di progetti avvenga con la collaborazione di tutte le biblioteche degli istituti coinvolti.

Delle dieci biblioteche di scuole professionali presenti nel Sbt solo la metà utilizza lo spazio Web a disposizione. Questo indica, come non è ancora percepita l’ importanza della gestione delle risorse elettroniche e dell’ informazione via Web. Infatti, riguardo questi argomenti siamo ancora agli inizi ed è necessaria un’ attività di promozione e sensibilizzazione dei bibliotecari.

Repertorio di link

Per le scuole professionali è stato creato dalla divisione della formazione professionale un repertorio di siti Internet essenziali in formato pdf, consultabile sul sito della Divisione6. Il formato pdf non è ideale per una gestione moderna e dinamica dei link, inoltre anche il solo posizionamento sul sito della Divisione non garantisce il giusto accesso alle persone interessate. Esso dovrebbe essere invece disponibile in formato HTML (o XML) e accessibile dai siti Web delle biblioteche delle scuole professionali. Si potrebbe auspicare una gestione e un controllo in collaborazione con i rispettivi bibliotecari, per ampliare gli interessi dei singoli istituti. Il sito Web della biblioteca dovrebbe essere una piattaforma e il punto di partenza per le ricerche di materiale documentario (digitale e non) di tutti gli allievi.

La digitalizzazione dei quotidiani

Un progetto ancora in corso è l’archivio digitale Sbt dei quotidiani e periodici7 elaborato dalla Biblioteca cantonale di Lugano per conto del Sbt. Da notare il formato utilizzato Djvu8, un formato che ha il pregio di essere aperto (open source9) e permette di effettuare ricerche per parola, ma richiede l’installazione dell’apposito plug-in per la visualizzazione (scaricabile gratuitamente da Internet).

In Internet vi è la possibilità di eseguire la ricerca, per stabilire dove appare il termine cercato, ma a causa di problemi di diritti imposti dagli editori l’archivio è totalmente disponibile solo dalle seguenti biblioteche:

– Biblioteca cantonale, Lugano

– Biblioteca cantonale, Locarno

– Biblioteca cantonale e del Liceo, Mendrisio

– Biblioteca e Archivio cantonale, Bellinzona

– Biblioteca della Scuola Media, Biasca

– Biblioteca nazionale svizzera, Berna

Situazione attuale e progetti futuri

Come si è visto esistono anche in Ticino alcuni progetti per la gestione e la selezione di contenuti digitali interessanti per le persone coinvolte nella formazione professionale, ma spesso manca la giusta collaborazione con le biblioteche scolastiche che dovrebbero essere maggiormente responsabilizzate e coinvolte. In questo ambito si auspica anche la completa professionalizzazione delle biblioteche/mediateche.

Manca inoltre una vera piattaforma accessibile alle persone in formazione e agli addetti ai lavori che fornisca una visione di insieme e l’accesso ai singoli 

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Eloisa Böhny

Responsabile mediateca CPC Locarno.

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Toutes les bibliothèques scolaires, qui font partie du Sistema Bibliotecario Ticinese (Sbt), utilisent depuis 2004 le même logiciel (Aleph). Mais, parmi les quatre centres de formation professionnelle du Tessin, seul celui de Lugano est connecté au système. Les autres disposent certes d’une petite médiathèque, dont la direction n’est cependant pas professionnelle. Des initiatives intersectorielles, telles que celles qui sont lancées sur le site Internet http://www.digithek.ch/ (page web de recherche pour les écoles de degré moyen et professionnelles de la Suisse), n’existent pas dans le canton du Tessin. On peut invoquer les raisons suivantes pour cet état de fait: des budgets réduits et des situations régionales et langagières particulières (les contenus multimédia en italien proviennent finalement presque exclusivement de l’Italie, presque tous les contenus multimédia de Suisse ne sont offerts qu’en français ou en allemand). Les écoles professionnelles recourent souvent à l’offre de la Bibliothèque cantonale de Lugano et des trois bibliothèques affiliées (Bellinzone, Locarno et Mendrisio). La collaboration est toutefois insuffisante. Les bibliothèques connectées au Sbt peuvent utiliser le portail http://www.sbt.ti.ch/sbt/, concevoir leur propre bibliothèque et avoir accès aux catalogues et aux nouvelles acquisitions. En outre, elles peuvent établir des liens par «mots-clés» («tag clouds») par exemple sur leur propre bibliothèque, l’ensemble des bibliothèques scolaires, les bibliothèques cantonales et l’ensemble des bibliothèques affiliées au système. Elles peuvent, en outre, par exemple, introduire des tables des matières des travaux de maturité ou des revues disponibles. Mais toutes les bibliothèques n’utilisent pas cette offre. Les travaux de maturité seraient justement appropriés pour être présentés et gérés sur une plate-forme multimedia. Pour l’instant, la plupart des travaux n’existent que sous forme papier. Une collaboration plus étroite, par exemple entre les quatre centres de formation professionnelle serait ici certainement profitable. On pourrait échanger du matériel didactique sur une plate-forme informatique et mettre à disposition les travaux de maturité sous forme électronique. On pourrait aussi penser à la publication d’encyclopédies ou de dictionnaires sous forme électronique. La plate-forme pourrait être construite comme «centrale d’auto-apprentissage» (mot-clé «teaching library»). Seule la moitié des dix écoles professionnelles représentées dans le Sbt utilise l’espace informatique mis à disposition. Cela indique que l’importance et les possibilités des ressources électroniques et des informations dans ce domaine ne sont pas encore pleinement perçues. A l’heure actuelle, un projet d’archiver de manière électronique des journaux et des revues et de les mettre à disposition est en cours. On utilise pour l’archivage une source software spécifique (Djvu), qui permet une recherche du texte intégral. Il y a donc une première approche de professionnalisation des médiathèques dans les bibliothèques scolaires du canton du Tessin. L’idéal serait la création d’une plate-forme centrale, d’un guichet unique pour tous les enseignants et apprenants, avec une offre complète. Il y a encore beaucoup de travail à faire avant d’y arriver, notamment un travail de persuasion.

Sämtliche Schulbibliotheken, die zum Sistema Bibliotecario Ticinese (Sbt) gehören, verwenden seit 2004 dieselbe Software (Aleph). Von den vier Berufsbildunszentren im Tessin ist aber einzig jenes von Lugano ans System angeschlossen. Die anderen verfügen zwar über eine kleine Mediathek, Letztere sind aber nicht professionell geführt. Übergreifende Inititativen wie etwa jene, die auf der Website http://www.digithek.ch/ (Recherchierwebseite für Mittel- und Berufsfachschulen der Schweiz) lanciert werden, existieren im Kanton Tessin nicht. Als Gründe können angeführt werden: reduzierte Budgets und regionale (Sprach-)Sondersituationen (multimediale Inhalte auf Italienisch stammen fast ausschliesslich aus Italien, multimediale Inhalte aus der Schweiz werden fast ausschliesslich nur auf Französisch oder Deutsch angeboten). Berufsschulen greifen oft auf das Angebot der Kantonsbibliothek Lugano und der drei angeschlossenen Bibliotheken (Bellinzona, Locarno und Mendrisio) zurück. Die Zusammenarbeit ist allerdings unzureichend. Bibliotheken, die dem Sbt angeschlossen sind, können auf dem Portal http://www.sbt.ti.ch/sbt/ Webspace nutzen, dort die eigene Bibliothek vorstellen und haben Zugriff auf die Kataloge und auf Neuanschaffungen. Zudem können über «Schlagwortwolken» («tag clouds») Links gesetzt werden, über die z.B. die eigene Bibliothek, sämtliche Schulbibliotheken, die Kantonsbibliotheken und sämtliche, dem System angeschlossene Bibliotheken angesteuert werden können. Zudem können beispielsweise Inhaltsverzeichnisse von Maturarbeiten oder der verfügbaren Zeitschriften eingespeist werden. Nicht alle Bibliotheken machen von diesem Angebot Gebrauch. Gerade Maturarbeiten wären geeignet, auf einer multimedialen Plattform dargestellt und verwaltet zu werden. Zurzeit existieren die allermeisten Arbeiten allerdings nur in Papierform. Hier wäre eine engere Zusammenarbeit, z.B. zwischen den vier Berufsbildungszentren, sicher förderlich. Auf einer entsprechenden Webplattform könnte didaktisches Material ausgetauscht werden, und die Maturarbeiten könnten in elektronischer Form zur Verfügung gestellt werden. Denkbar wäre auch das Aufschalten von Enzyklopädien oder Wörterbüchern in elektronischer Form. Die Plattform könnte zur «Selbststudium-Zentrale» ausgebaut werden (Stichwort «teaching library»). Von den zehn im Sbt vertretenen Berufsschulen nutzt nur die Hälfte den zur Verfügung gestellten Webspace. Das zeigt, dass die Wichtigkeit und die Möglichkeiten der elektronischen Ressourcen und Informationen in diesem Bereich noch nicht vollumfänglich erkannt worden sind. Zurzeit ist ein Projekt im Gang, das darauf abzielt, Zeitungen und Zeitschriften in elektronischer Form zu archivieren und zur Verfügung zu stellen. Für die Archivierung wird eine Open-source-Software (Djvu) verwendet, sie ermöglicht eine Volltextrecherche. Es gibt also erste Ansätze zur Professionalisierung der Mediatheken in den Schulbibliotheken des Kantons Tessin. Ideal wäre der Aufbau einer zentralen Plattform, einer Anlaufstelle für alle Lehrenden und Lernenden, mit einem umfassenden Angebot. Bis es so weit ist, muss allerdings noch viel Arbeit geleistet werden, nicht zuletzt auch Überzeugungsarbeit.