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2025/2 Familienarchive

Gestione dei fondi di famiglia all’Archivio di Stato del Cantone Ticino

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Costituiti sull’arco di decenni, talvolta secoli, gli archivi di famiglia sono solitamente un corpus eterogeneo di documenti personali, professionali, pubblici e amministrativi che permettono di fare luce sul destino di un determinato casato e raccontano la storia della regione dove esso è vissuto.

L’Archivio di Stato del Cantone Ticino (ASTi) conserva oltre un centinaio di fondi di famiglia contenenti documenti che vanno dal Medioevo fino ai giorni nostri. Analogamente agli archivi degli enti pubblici, anche quelli di famiglia sono inizialmente stati costituiti per conservare la documentazione più importante, come ad esempio compravendite, contratti di matrimonio, testamenti, carte giudiziarie, nomine e in generale tutti gli atti che stabilivano, accordavano o confermavano un diritto o un privilegio a una famiglia o a un suo membro. Col tempo, si sono poi aggiunti altri tipi di documento, tra cui i registri contabili, la corrispondenza, i quaderni scolastici, i diplomi e, più recentemente, le fotografie.

Il riordino e la catalogazione dei fondi di famiglia possono rivelarsi complessi, non solo a causa della varietà nella tipologia di documenti presenti, ma anche perché una pergamena del Quattrocento non può essere catalogata nello stesso modo di una fotografia del secolo scorso. Al fine di creare una struttura coerente e applicabile a tutti gli archivi di famiglia, indipendentemente dal loro contenuto e dalla loro entità, l’ASTi utilizza una metodologia che prevede innanzitutto di ripartire la documentazione in funzione dei soggetti produttori e poi, per ognuno di essi, in quattro grosse categorie, a loro volta suddivisibili a seconda alle esigenze.

Nella prima categoria vengono collocati tutti i documenti di natura amministrativa, dai libri di conto agli atti notarili, dagli incarti giudiziari alla corrispondenza prettamente amministrativa. Nei fondi delle famiglie Rusca di Locarno e Pedrazzini di Campo Vallemaggia, la documentazione amministrativa permette ad esempio di studiare la costituzione del loro patrimonio immobiliare o di fare luce sulla loro politica matrimoniale. La corrispondenza personale del soggetto produttore viene collocata nella seconda categoria, che può essere a sua volta suddivisa in carteggi con i famigliari, con amici e conoscenti e con le autorità. I criteri di riordino delle lettere (per mittente, data, luogo di spedizione…) variano in funzione dell’entità della collezione e delle sue caratteristiche. Nel fondo della famiglia Peri di Cavigliano, ad esempio, lo scambio epistolare trentennale tra Alberto Peri, emigrato negli Stati Uniti nel 1853, e il padre Pietro Antonio, rimasto in Ticino, è stato scientemente catalogato come una serie unica, invece di essere ripartito canonicamente tra i due soggetti produttori.

La terza categoria è dedicata all’attività professionale, politica, associativa, religiosa, artistica…, del produttore. Nell’archivio della famiglia Pattani di Giornico, per esempio, le carte relative all’attività di Natale Pattani sono state ripartite in varie sottocategorie che si collegano alla professione di avvocato, alla carica di ispettore scolastico e all’appartenenza a varie associazioni. Negli archivi di grandi famiglie ticinesi, come i Torriani di Mendrisio o gli Stoppani di Ponte Tresa si trovano anche documenti relativi alle cariche pubbliche ricoperte dai loro membri, atti che, idealmente, dovrebbero trovarsi nei rispettivi archivi amministrativi, ma che questi funzionari conservavano in casa propria, non esistendo all’epoca un archivio fisico per collocarli. Nella categoria personalia si collocano infine tutti i documenti personali che non rientrano nelle suddivisioni precedenti, come ad esempio appunti scolastici, diplomi, medaglie, fotografie…

La maggior parte dei fondi conservata all’ASTi contiene essenzialmente documentazione cartacea, che viene custodita in appositi contenitori di conservazione. Alcune tipologie di documento esigono tuttavia un’attenzione particolare; famiglie come i Trefogli di Torricella-Taverne hanno ad esempio costituito importanti biblioteche familiari che, a seconda della loro composizione e interesse storico, vengono catalogate come unità a sé stanti o fanno l’oggetto di una selezione e di un’integrazione puntuale alla biblioteca dell’archivio. L’Istituto non conserva invece altri tipi di collezione (mobilio, quadri, monete…), che possono essere affidati per competenza ad altre istituzioni, come ad esempio musei, gallerie d’arte o altri servizi cantonali.

Nei fondi delle famiglie di architetti e artisti si trovano piani, progetti o disegni legati alla loro attività professionale; l’archivio della famiglia Fossati di Morcote contiene ad esempio un album di disegni a colori delle decorazioni cristiane di Hagia Sophia di Istanbul realizzati dall’architetto Gaspare Fossati durante i lavori di restauro dell’edificio, a cui ha partecipato, che rappresentano una rara testimonianza dell’abbigliamento interno della basilica prima della sua conversione in moschea. Trattandosi di materiale cartaceo, i disegni artistici e i progetti architettonici non richiedono particolari precauzioni o materiale di conservazione.

L’Archivio riserva un trattamento analogo ai fondi che contengono collezioni di fotografie legate all’attività professionale dei membri della famiglia, come ad esempio Angelo e Valentino Monotti di Cavigliano, pionieri della fotografia ticinese; vista la loro fragilità, l’istituto conserva i negativi su lastra di vetro e le pellicole fotografiche di questi archivi in appositi contenitori, separati dal resto del fondo, talvolta in condizioni particolari (in frigorifero e sottovuoto), e mette a disposizione degli utenti una riproduzione digitale.

Dagli archivi di famiglia possono infine emergere altri tipi di memorabilia, come ad esempio delle ciocche di capelli, delle medaglie o altri effetti personali; nel fondo Morosini, Negroni-Prati, ad esempio, si trovano un fazzoletto e alcune ciocche della barba di Emilio Morosini (1831-1849), che la sua famiglia ha conservato come reliquie, dopo che egli ha trovato la morte alle porte di Roma mentre difendeva la Repubblica romana. Questo genere di oggetto compare sporadicamente nei fondi, quindi la modalità di trattamento viene valutata caso per caso.

Foto Arbido

Stefano Anelli

Stefano Anelli è nato il 21 ottobre 1982 ed è cresciuto a Bellinzona, dove ha frequentato le scuole dell’obbligo. Diplomato nel 2002 alla Scuola cantonale di Commercio, ha proseguito i suoi studi superiori presso l’Università di Neuchâtel, dove ha conseguito una licenza in lettere e scienze umane in storia e letteratura inglese, presentando una tesi di laurea intitolata “Radiografia di un insediamento rurale del territorio bellinzonese: il villaggio di Prada (XVI-XVII secolo)”. Ha iniziato la sua carriera professionale a Friborgo, dapprima come stagista accademico presso l’Archivio di Stato ed in seguito come referente all’archivio medico dell’Ospedale cantonale di Friburgo. Nel 2015 è tornato in Ticino ed ha assunto la funzione di archivista e collaboratore scientifico presso l’Archivio di Stato del Cantone Ticino, dove lavora tuttora e dove si occupa, tra le altre cose, di consulenza per le ricerche famigliari e genealogiche. Stefano Anelli ha al suo attivo diversi articoli scientifici sulla storia del Cantone Ticino e un libro in preparazione sulla storia dell’azienda dell’acqua potabile di Locarno.

Abstract

Per catalogare i fondi di famiglia da esso conservati, l’Archivio di Stato si avvale di un metodo che prevede la suddivisione del materiale dapprima per soggetto produttore, poi in quattro categorie: amministrazione, corrispondenza, attività e personalia. Gli archivi di famiglia contengono principalmente documenti cartacei, conservati in appositi contenitori; solo alcune tipologie di documento (disegni architettonici, materiale fotografico, memorabilia…) richiedono accorgimenti particolari.

Pour cataloguer les fonds de famille conservés aux Archives d’Etat on utilise une méthode qui prévoit d’abord la répartition du matériel par producteur et ensuite en quatre catégories : administration, correspondance, activités et personalia. Les fonds de famille contiennent principalement des documents en papier, conservés dans des conteneurs prévus à cet effet ; seules certaines typologies de document (dessins artistiques, matériel photographique, memorabilia…) requièrent des mesures adaptées.

Um die aufbewahrten Familienfonds zu katalogisieren, bedient sich das Staatsarchiv einer Methode, die eine Unterteilung des Materials zunächst nach dem Produzenten und anschließend in vier Kategorien vorsieht. Verwaltung, Korrespondenz, Tätigkeit und Personalien. Die Familienarchive enthalten hauptsächlich Schriftgut, das in speziellen Behältnissen aufbewahrt wird. Nur einige Dokumenttypen (architektonische Zeichnungen, Fotomaterial, Erinnerungsstücke usw.) erfordern besondere Vorkehrungen.